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    Non ci resta che fuggire

    NON CI RESTA CHE FUGGIRE

    a cura di Teodoro Bonci del Bene/Agnese Scotti

    Laboratorio di immaginazione creativa 

    Non ci resta che fuggire è un’esperienza teatrale dedicata a tutti quelli che sono scappati, che sono in fuga, o che vorrebbero fuggire.

    Tutti siamo scappati almeno una volta da qualcuno o da qualcosa, e se non lo abbiamo fatto lo avremmo voluto fare, o abbiamo visto qualcuno darsela a gambe.

    Perché si scappa? Da cosa e da chi? Eravamo da soli o in compagnia di qualcuno? Cosa c’era davanti a noi? Cosa lasciavamo alle nostre spalle? Dopo che si è scappati, il pericolo è cessato? Esiste un’oasi sicura in cui guardare l’orizzonte e sentirsi finalmente al sicuro?

    Sentiamo la necessità di scappare dal pericolo, da ciò che non ci piace, ci spaventa, ci fa rabbia. Si scappa con il corpo, con forza, con ritmo e velocità, ma si può scappare anche con la mente. Per scappare dal pericolo, che sia dentro o fuori di noi, è prima necessario immaginare.

    Henri Laborit, biologo e filosofo dei comportamenti umani, nel suo splendido saggio “Elogio della fuga” ci spiega l’importanza dell’immaginazione, come funzione specificatamente umana che consente di trasformare il mondo in cui siamo immersi, unico mezzo rimasto per sfuggire agli automatismi e alle pulsioni inconsce, e attuare il meccanismo di fuga che ci può far evitare l’alienazione ambientale e, soprattutto, sociale. Perciò è utile alle fasce più fragili della società e a chi crea sul piano artistico o scientifico. L’antagonismo funzionale dell’immaginazione verso gli automatismi e le pulsioni è probabilmente all’origine del fenomeno della coscienza.

    Immaginazione e creatività possono salvare il nostro più profondo essere e fare in modo di conservare la nostra essenza pur inseriti in una società che, da millenni, o meglio da quando l’economia del profitto ha preso il sopravvento, si preoccupa soltanto di ingabbiarci in una gerarchia di potere dalla quale non ci si può muovere di un millimetro.


    BIO

    Teodoro Bonci del Bene è regista, attore e traduttore. Ha diretto due spettaccoli per ERT Fondazione. Nel 2020 scrive e dirige Astronave Italia. Nel 2021 è attore e regista di Dati Sensibili: New Constructive Ethics per il Teatro Nazionale di Genova. È autore di Sergei Orlov. Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la Russia, e di Rimini, uno spettacolo di 13 ore. 

    Agnese Scotti è interprete ed autrice di progetti dedicati prevalentemente all’infanzia. Inizia nel 1997 la sua formazione come danzatrice, dal 2005 al 2019 fa parte dello staff artistico del Teatro delle Briciole/Solares Fondazione delle Arti. Ha lavorato con Letizia Quintavalla, Bruno Stori, Giulio Molnar, Compagnia Rodisio, Beatrice Baruffini, Alessandro Berti e Chiara Guidi. 

    Date
    Età consigliata
    ragazze e ragazzi dai 13 anni in su
    Lingua
    ITA
    Biglietti

    Gratuito.
    Iscrizioni chiuse.