La nuova identità del festival
Con il recente cambio di direzione artistica e il parziale rinnovo dell’organizzazione interna, ora interamente under 40, il Festival di Pergine Spettacolo Aperto, ormai giunto alla sua 43. edizione, continua un percorso di trasformazione che ha visto nel corso degli anni l’alternarsi di proposte e approcci artistici molto diversi. Prima con il festival-laboratorio negli anni 2000, poi con il focus sul recupero della memoria storica del manicomio di Pergine e con la chiusura nel 2013 del Teatro Tenda (storica venue del Festival), Pergine Spettacolo Aperto ha dovuto negli anni ripensare la sua natura e la sua missione proponendo una nuova formula, che ha sposato pienamente il concetto di “apertura”. Lo spettacolo a Pergine è “aperto” a contaminazioni, sperimentazioni artistiche e proposte creative di varia natura, nonché al dialogo con tutte le discipline, pur mantenendo invariata la sua natura di festival teatrale.
Il percorso di ristrutturazione della strategia identitaria parte dal cambiamento del nome. Pergine Spettacolo Aperto diventa Pergine Festival per comunicare in maniera più efficace e diretta, sia a livello nazionale che internazionale, un festival che fa del territorio che lo ospita un nodo cruciale. Un festival diffuso – dove l’intera città diventa palcoscenico e luogo da esplorare, da abitare nei suoi spazi, nella sua memoria storica, nelle relazioni con i suoi abitanti, assumendo un ruolo centrale nello sviluppo delle proposte artistiche e creative.
Da qui la nascita della vision: “fare di tutta la città di Pergine il nostro teatro“. Ribaltando la prospettiva per cui non avere uno spazio può essere un punto di debolezza, il Pergine Festival fa del suo tessuto urbano un punto di forza, valorizzando il patrimonio architettonico, storico, artistico e naturalistico e cercando di coinvolgere la comunità (con le sue tradizioni, le testimonianze e le abitudini) per creare un valore aggiunto, in termini turistici, sociali e culturali. Il Festival, come momento speciale di aggregazione sociale, si diffonde tra queste trame, diventando spazio di produzione e centro propulsore di processi di creazione partecipata, costruendo ambienti e connessioni tra artisti, pubblici e culture, maturando uno specifico interesse per la comunità e gli spazi del perginese, con l’obiettivo di generare un ponte tra il passato e il presente, promuovendo, attraverso l’arte e il teatro, il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei cittadini.
Lo sviluppo della nuova identità visiva di Pergine Festival parte da un presupposto progettuale di scomposizione e ricomposizione fluida delle strutture del vecchio marchio (precedente marchio). L’intento è quello di restituire all’immaginario di Pergine Festival quella connotazione di evento diffuso e fruibile in modo da tutti gli abitanti.
La matrice del progetto visivo è il concetto di identità dinamica che può essere ricercata in natura nella forma delle piante, nella matematica, nella geometria e nella musica. La peculiarità del nuovo sistema è quindi, quella di assumere molteplici forme e di relazionarsi sia con il contesto urbano che con quello strettamente comunicativo del festival attraverso la reinterpretazione della mappa della città. Al suo interno, i personaggi disegnati restituiscono visivamente il senso di comunità. Una successione continua di eventi, processi e trasformazioni, una rete di relazioni che si muovono all’interno di uno spazio di condivisione.
Il progetto visivo è stato curato dallo Studio Co-Co di Roma.