Collettivo EFFE vince il bando NON ADDOMESTICABILI 2025
Il Collettivo EFFE vince il bando NON ADDOMESTICABILI 2025 con il progetto “I’ve loss of attention”. Inizia ora un percorso di residenze che culminerà nel debutto a Pergine Festival 2025.
“I’ve loss of attention” (titolo provvisorio) del Collettivo EFFE è il progetto vincitore di NON ADDOMESTICABILI 2025, bando che sostiene la produzione di nuove creazioni di danza. Il progetto mette in rete il Centro Servizi Santa Chiara di Trento, Ariateatro ETS e Pergine Festival. Inizia ora per il Collettivo EFFE un percorso di residenze, fra Trento e Pergine. Il primo incontro con il pubblico avverrà nell’aprile 2025, con la presentazione di un primo studio, ad aprile, durante il prossimo Festival Bellandi. A Pergine Festival 2025 debutterà ufficialmente in prima assoluta con il lavoro chiuso.
Fondato nel 2018, il Collettivo EFFE esplora l’uso delle tecnologie nelle arti performative, sia all’interno che all’esterno degli spazi teatrali. Composto da Giulia Odetto (regista/autrice), Antonio Careddu (dramaturg/autore) e Camilla Soave (danzatrice/video artista), il collettivo si distingue per l’approccio multidisciplinare, in cui il corpo, i nuovi media e la sperimentazione teatrale si intrecciano in un dialogo continuo. Il loro lavoro esplora la percezione e cerca nuove forme di interazione tra linguaggi performativi e tecnologie, ponendo l’accento sull’idea che la tecnica debba essere un’estensione naturale del corpo umano.
La relazione con il Trentino inizia nel 2021, in occasione di Powered by REF, nell’ambito di Anni Luce di Romaeuropa, dove il collettivo Effe è stata affiancato dal tutoraggio di Filippo Andreatta, regista e curatore roveretano fondatore di OHT / office for a human theatre. La collaborazione è proseguita dopo il debutto: oggi OHT supporta il collettivo curando la produzione e distribuzione dei suoi progetti.
Il progetto “I’ve loss of attention” (titolo provvisorio) esplora il tema della perdita di attenzione.
Il progetto ricercherà come l’attenzione si sposta, si perde e si crea, sia nel corpo della performer in scena che delle persone spettatrici, partendo da pratiche sensoriali che coinvolgono principalmente la vista e l’udito.
Il progetto si svilupperà come un gioco di attenzione: il passaggio tra diverse pratiche farà emergere la perdita di attenzione del corpo, colorandosi di volta in vota di blu. L’attenzione, dinamica e in continuo movimento, è rappresentata come un contenitore che si riempie e si svuota, a volte in un eterno zapping.