CITTADINE E CITTADINI IN SCENA
Il teatro come dispositivo pedagogico rivolto a più fasce d’età.
Il progetto Cittadine e Cittadini in scena mira ad avvicinare i/le giovani al teatro, promuovendolo come luogo di dialogo, cooperazione e accoglienza. L’obiettivo è incentivare nei e nelle giovani una nuova prospettiva sull’abitare lo spazio urbano e la sfera pubblica, incoraggiandoli a sviluppare un proprio pensiero critico. Il tentativo è quello trasmettere un senso di appartenenza alla comunità e al mondo, motivandoli a mettere in discussione la contemporaneità e ad essere agenti del cambiamento.
Cittadine e cittadini in scena vede dunque il teatro come dispositivo pedagogico rivolto a più fasce d’età: tre spettacoli e un laboratorio lo compongono. Tutti gli spettacoli prevedono un coinvolgimento diretto di studenti e studentesse all’interno della creazione e della macchina teatrale.
Gli spettacoli proposti sono produzioni di importanti realtà del panorama nazionale che utilizzano forme teatrali non convenzionali e affrontano alcune tematiche centrali del nostro presente quali:
– libertà di informazione e sviluppo del pensiero critico;
– memoria e responsabilità civica;
– cittadinanza attiva;
– coscienza del territorio.
SPETTACOLI E LABORATORI
Se questo è Levi
Ciascuno studente riceverà un foglio con le stesse domande rivolte a Primo Levi nel corso della sua vita. L’attore in scena risponderà proprio con le parole di Levi, creando così uno spettacolo condiviso sulla memoria e sull’importanza di interrogarsi e sviluppare un pensiero critico.
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Rooteen. Indagine lampo a Pergine
di Gli Omini
Che cos’è una scuola se non una piccola società? Gli attori parleranno, in dieci giorni di residenza, con tutti i membri di questa comunità. Parleranno di sogni, desideri, frustrazioni, pregi e difetti. Poi rielaboreranno tutto e il risultato sarà un racconto corale. La voce di ciascun singolo sarà la nota che comporrà la partitura. Ne uscirà uno spettacolo finale, in Teatro, quadro della scuola, delle sue logiche, delle sue regole, dei suoi affetti, del suo essere comunità senza a volte nemmeno rendersi conto di esserlo.
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Lo spettatore condannato a morte
Lo spettatore condannato a morte, scritto nel 1985, è ambientato in una sala di tribunale ed è una frenetica commedia-processo in cui attori, giudici, testimoni, avvocati, regista e spettatori si confrontano e si fondono. Una parodia della giustizia dove si intravede il funzionamento delle dittature presenti e passate, nonché i loro avatar nelle nostre “democrazie” contemporanee. Quattro attori professionisti e 9 studenti e studentesse, attraverso un percorso formativo, daranno vita a uno spettacolo partecipativo, che sarà presentato in Teatro. Si alterneranno nell’interpretare la parte dei “testimoni” in un assurdo “processo” che spinge i giovani a interrogarsi sul ruolo della giustizia, sui suoi meccanismi e sulla distanza che separa partecipazione e manipolazione.
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Laboratorio Da spazio a luogo: piazza Serra
Il laboratorio si propone di coinvolgere studenti e studentesse attraverso gli strumenti dell’architettura, del design e dell’arte, stimolando la loro creatività nella trasformazione della nuova piazza Serra, da uno “spazio” geometrico, neutro, quotidiano a un “luogo” identitario e relazionale. L’obiettivo è sviluppare la libertà del pensiero e la magia della creatività, incoraggiando i/le partecipanti a immaginare e realizzare trasformazioni impossibili. I/Le partecipanti impareranno che ogni intervento di trasformazione modifica il contesto, lo altera ed è per questo un atto di grande responsabilità.
Per acquisire la capacità di intervenire su un luogo è necessario addestrare la propria capacità di lettura del contesto storico, spaziale, ambientale e sociale. Le soluzioni progettuali elaborate dagli studenti e dalle studentesse partecipanti al laboratorio saranno oggetto di una mostra-evento aperta a tutta la cittadinanza.
COLLABORAZIONI E SOSTENITORI
Il progetto è stato ideato in dialogo con l’Istituto Marie Curie di Pergine e alle Scuole Medie Ciro Andreatta. La realizzazione è resa possibile grazie al sostegno di Fondazione Caritro e alla stretta collaborazione con il Teatro di Pergine.