Iniziato il conto alla rovescia per il 42esimo Festival: “Chimere”
Inaugura venerdì prossimo l’edizione numero 42 di Pergine Spettacolo Aperto dedicata alla questione di genere come fattore di cambiamento globale. Un programma ricco e coraggioso che offre nuovi punti di vista su uno dei temi più sensibili e irrisolti del contemporaneo.
Venerdì 7 luglio, dopo l’intervento inaugurale dell’assessora alle pari opportunità della Provincia autonoma di Trento Sara Ferrari previsto in Sala Maier alle 19, il debutto (unica data prevista) con il nuovo studio teatrale – accompagnato dai canti interpretati da Claudia Grimaz – di Giuliana Musso, una delle più amate attrici e autrici del teatro di narrazione e di inchiesta, recentemente insignita del Premio Hystrio alla Drammaturgia. C’è una Medea che non uccide i propri figli, ma diventa caprio espiatorio sul quale riversare tutta la rabbia e la paura di una società in crisi d’identità. “Odiare Medea. Il sogno del patriarcato” (venerdì 7 luglio ore 21 Teatro Comunale) tratta esattamente di questo e, recuperando le tracce più antiche del mito, lo colloca nel momento di svolta della storia umana, quando la nascita del patriarcato si oppone con violenza al progredire pacifico delle società matrifocali e quando, insieme a nuove logiche di potere, si impongono i modelli della forza e della supremazia.
Nello stesso giorno e per tutti i giorni del festival (Palazzo Hippoliti ore 17-23) una performance immersiva imperdibile: “Body swap” del gruppo internazionale e interdisciplinare BeAnotherLab. Si tratta di un dispositivo di personificazione che consente di fare esperienza del mondo attraverso gli occhi e il corpo di qualcun altro, combinando realtà virtuale, telepresenza, immagini controllate in head tracking, contatto fisico e performance. Due partecipanti mutano reciprocamente prospettiva, calandosi nel corpo altrui, fino a nutrire l’illusione di una immedesimazione totale. Si produce così un dialogo non verbale e un’esperienza intima dell’altro talmente profonda da modificare la stessa percezione del Sé.
Tra le proposte in calendario per tutta la durata del festival anche “Diario Blu(E)” di Titta Cosetta Raccagni, vincitrice del Bando Open 2017, un racconto autobiografico che percorre la dolorosa scoperta della propria identità come qualcosa che sfugge a qualsiasi categoria di genere, l’installazione di Clara Luiselli “Spazi per corpi in attesa di trasformazione”, gli esperimenti di social knitting al femminile a cura di Codice rosso e l’attività di “rigenerazione” per famiglie attraverso il travestimento curata da Federica Chiusole (“Regenerators”, tutti i giorni in piazza Fruet dalle 18 alle 23).
Sabato 8 luglio grande attesa per il premiatissimo (tra gli altri UBU 2016 per la novità/nuovo progetto drammaturgico e Hystrio-Twister 2017) “Geppetto e Geppetto” di Tindaro Granata (in doppia replica alle 20 e alle 22.30 alla Rimessa Carrozze), per la prima volta in Regione. Il tema, trattato con rara intensità drammaturgica, è quello della omogenitorialità e della procreazione assistita. Una piéce scenograficamente essenziale che, lontana da ogni tesi precostituita, vuole raccontare il delicato e complesso percorso verso la paternità, dando voce alle differenze e sollevando il dubbio e la riflessione.
Da sabato 8 a lunedì 11 luglio anche la Nuova Produzione del collettivo milanese Circolo Bergman (“Pergine, via San Pietro 4”, ore 18, 20, 21, 22) che, con l’ausilio di un’audioguida, condurrà il pubblico dentro i luoghi e la storia dell’ex Ospedale Psichiatrico, tracciando un’immaginaria topografia tridimensionale del passato e indagando le strette correlazioni di questo luogo – una sorta di città nella città – con il lavoro e la vita quotidiana degli abitanti di Pergine.
Ufficio stampa Pergine Spettacolo Aperto
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