Day 3 – Day 4 | 43esima edizione
All’insegna del teatro contemporaneo e della partecipazione attiva, il Pergine Festival presenta domenica 8 luglio il Gruppo Dance Makers con la partecipazione di un gruppo di danzatori alla loro prima esperienza. Insieme a Itinerari Coreografici in Urbana invadono il centro di Pergine di danza, proponendo una riflessione sulle risorse del territorio attraverso un’insolita espolazione dello spazio. Ispirati dalle architetture e dalle geometrie dei palazzi del centro storico, i Dance Makers costruiscono inedite coreografie. Con loro un gruppo giovani non professionisti- Il progetto è tra i vincitori del bando OPEN 2018 promosso da Pergine Festival a sostegno della creatività emergente.
All’ex rimessa delle carrozze domenica sera alle 20.30, Duet – Quanti siamo davvero quando siamo noi due,il secondo lavoro della trilogia di Dante Antonelli e Collettivo SCHLAB dedicata al drammaturgo Werner Schwab. Uno spettacolo sull’amore o, forse, sulla sua scomparsa: una performance che analizza la molteplicità degli aspetti dell’essere una coppia e che mette gli spettatori di fronte alla massacrante estinzione della possibilità di essere due. Nel programma di Foresta Urbana,in piazza Fruet, ogni giorno alle 19, gli incontri con gli artisti curati dal critico Roberto Rinaldi (sabato 7 gli autori di Dust e Janus, progetti di realtà virtuale; domenica 8 Collettivo SCHLAB).
Domenica dalle 21.30, Noirêve, alias Janet Dappiano, producer e musicista trentina di formazione londinese, vincitrice del concorso euroregionale Uploads 2016, che esplora il mondo della musica elettronica: dream-pop, folktronica e trip-hop si mescolano dando vita ad atmosfere suggestive. In questa occasione sarà accompagnata da Jacopo Bordigoni al sitar, cordofono tipico della tradizione indiana.
Il programma di Pergine Festival continua lunedì 9 Luglio al Teatro Comunale dove alle ore 21.00 va in scena Se non sporca il mio pavimento. Un melò. Regia di Giuliano Scarpinato. Lo spettacolo si ispira a un recente fatto di cronaca nera italiana: l’assassinio dell’insegnante Gloria Rosboch per mano del suo ex allievo, aiutato da un complice-amante. Una vicenda che riesce a intrecciare un caso di cronaca con il mito, tra la ninfa condannata ad un amore non corrisposto e un contemporaneo Narciso, innamorato solo della sua immagine riflessa nello specchio d’acqua. I protagonisti di questa storia si rivelano “adulti a metà”, incastrati in una eterna adolescenza che offusca le identità: una donna di mezza età che vive in casa con i genitori anziani e che si innamora di un alunno che non potrà ricambiarla, un ventiduenne con una dozzina di profili Facebook, un parrucchiere con personalità labile. Giuliano Scarpinato, come per Fà afafine, vincitore del Premio Scenario Infanzia 2014, riesce a restituire fatti di cronaca attraverso una drammaturgia lineare alla quale affianca proiezioni video perfette per raccontare le fantasie e i sogni dei protagonisti.