OPEN 2017
La commissione ha selezionato tre progetti dal territorio nazionale e un progetto dal territorio regionale.
SEZIONE NAZIONALE
Clara Luiselli
Mona Mohagheghi
Titta Cosetta Raccagni
SEZIONE REGIONALE
Tobia Zambotti
SEZIONE NAZIONALE
Clara Luiselli | Spazi per corpi in attesa di trasformazione
Tratti sottili e mobili su fogli di carta da lucido delineano corpi in contatto fra loro. Clara Luiselli crea fattezze minimali prive di contesto, forme umane pure fluttuanti in uno spazio vuoto che amplifica la dinamica dell’incontro di coppia. La loro comunicazione avviene attraverso punti uniti da un filo rosso, in un dialogo fluido e indefinito. La dimensione sensoriale dello spettatore è parte integrante dell’installazione: ciascun disegno è pensato per essere disteso, richiuso, ascoltato e osservato da differenti punti di vista.
L’installazione prevede una moltitudine di disegni, che ricoprono le pareti di un piccolo spazio espositivo, immaginato come corpo-contenitore capace di accogliere, uno per volta, un altro corpo (quello del visitatore) in cerca della sua forma.
Mona Mohagheghi | Wordless
Va in scena la censura, l’eliminazione delle parole. Parole che riflettono stereotipi di genere cucite con il filo nero su una lunga gonna bianca.
Wordless è una performance partecipativa che consiste in un’opera di spontanea “scucitura”. Invita a distruggere il linguaggio convenzionale, le credenze comuni e le rappresentazioni fallaci e obsolete associate alle donne. Per liberare l’identità femminile dai pregiudizi di ogni tempo è infatti necessario un processo di trasformazione culturale in seno alla società. L’arte non è solo una rappresentazione della realtà, ma una forma di socialità e interazione da reinventare costantemente per creare situazioni condivise e liberare energie consapevoli come motore di un cambiamento che dall’individuo si estende al corpo sociale.
Titta Cosetta Raccagni | Diario blu(e)
«Il pensiero che non potrà mai essere mia mi distrugge e mi tormenta. Con lei mi comporto come se io fossi… è brutto dirlo… il suo “ragazzo”.»
Primi anni novanta. In televisione irrompe la Guerra del Golfo, sulla scena politica italiana scompare il PCI e fa il suo ingresso la Lega Nord, ma quando si è adolescenti un solo interrogativo sembra assorbire tutto ciò che ci circonda: come diventare se stessi? Una lenta e tormentata transizione verso la maturità che coincide con i primi difficili, talvolta disperati, innamoramenti per chi non è conforme a ciò che è “norma” per la società.
Diario blu(e) è un racconto autobiografico, il diario sentimentale di un sofferto, urlato coming out e un percorso alla faticosa scoperta del Sé come identità fluida che sfugge a qualsiasi categoria di genere.
SEZIONE REGIONALE
Tobia Zambotti | Me|et
L’empatia – letteralmente “sentire dentro” – è la capacità di immedesimarsi nell’altro. Non è soltanto un processo individuale di comprensione delle emozioni altrui, grazie ai cosiddetti “neuroni specchio”, ma la base della socialità.
Questa installazione site specific, ricavata da due pannelli rivestiti da una pellicola adesiva a specchio, è dedicata al tema dell’incontro empatico. Attraverso la superficie riflettente e un’apertura diagonale sulla parete, chi si trova all’interno può vedere il proprio corpo e i propri vestiti associati al volto dell’osservatore esterno; lo vede quindi “mettersi nei suoi panni”. L’empatia diventa così capacità di oltrepassare qualsiasi barriera o pregiudizio e fondamento di un’intelligenza emotiva in grado di tessere stabili ed efficaci legami umani.