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    OPEN 2015

    La commissione ha selezionato cinque progetti dal territorio nazionale e due progetti dal territorio regionale.

    SEZIONE NAZIONALE

    inQuanto teatro

    Monica Gattari

    Rocca Maffia

    Rosabella Teatro

    Tiziana Abretti e Barbara Matera

    SEZIONE REGIONALE

    Motocontrario Ensemble

    Virginia Sartori

    SEZIONE NAZIONALE

    inQuanto teatro | War of words

    Che significato ha la parola “guerra” nel 2014? Un anziano e un ragazzo usano allo stesso modo la parola “bomba”?

    1914-2014. In cento anni molte parole hanno cambiato collocazione nell’immaginario comune. Quasi fossero in guerra, a volte riescono a conquistare nuovi territori e significati, altre sono costrette a ritirarsi.

    Partendo da interviste alla popolazione, si portano alla luce contraddizioni latenti, conflitti nascosti nelle piccole cose, misunderstanding culturali e generazionali. In un “campo base” vengono raccolte ed esposte parole disperse per avvicinarle a quelle che le hanno sostituite, ricreati significati decaduti e marginali in inediti collegamenti. Al termine, in un’adunata generale, le parole collezionate sono lette e consegnate alla comunità che le ha prodotte.

    inquantoteatro.it

    Monica Gattari | To be continued…

    “Il ricamare rappresenta l’attesa, apparentemente mai saziata, di una fine. Il trascorrere del tempo, la sua percezione.”

    To be continued… è un’installazione performativa che parte da un gesto quotidiano, rituale come il ricamo, in dialogo continuo tra spazio e tempo. Il supporto è una tela bianca, parte della dote matrimoniale della nonna.

    Il ricamo è un gesto semplice quanto abusato, simile all’atto di sparare. Il contrasto tra l’azione del ricamare e il soggetto ricamato determina un ironico epilogo, ma anche un inizio. Un continuo… Ogni giorno Monica Gattari si è seduta in un luogo diverso della città, ha lavorato alcune ore e poi esposto il work in progress da una finestra fino al giorno seguente, quando il ricamo è stato ripreso, fino a raggiungere una, provvisoria, compiutezza.

    monicagattari.wixsite.com/monicagattari

    Rocca Maffia | No advertising, please

    Dietro all’uso e all’abuso delle parole si nasconde spesso un processo che tende a trasformarne la natura convenzionale, dilatando o restringendo le relative accezioni, addirittura sostituendone di nuove. Il conflitto contemporaneo è fatto essenzialmente di parole che si prestano a manipolazioni e distorsioni con finalità altre rispetto ai loro significati più autentici. Ciò accade soprattutto con le parole su cui è costruito il vivere comune, il rapporto con l’altro, la propria posizione nel mondo.

    Centinaia di volantini sono distribuiti nei principali luoghi di ritrovo della città. Ognuno riproduce una parola-concetto con la definizione ripresa dal dizionario e una serie di questioni che sollecitano un diverso punto di vista e offrono un invito all’impegno e all’azione concreta.

    roccamaffia.it

    Rosabella Teatro | Accidentes gloriosos

    Accidentes gloriosos si ispira alla sfida partita nel 1910 tra l’esploratore norvegese Roald Amundsen e l’ufficiale della Marina britannica Robert Scott per il raggiungimento del Polo Sud, all’epoca luogo sconosciuto all’umanità. La spedizione di Amundsen raggiunge il Polo Sud il 14 dicembre 1911. La squadra di Scott segue un percorso diverso e vi giunge trentacinque giorni dopo. Sulla via del ritorno, sorpresi dall’inverno antartico, tutti i membri della missione britannica muoiono congelati: i loro corpi vengono ritrovati da una spedizione inglese nel novembre 1912 e la notizia viene diffusa solo il 10 febbraio del 1913. La performance, pensata per una donna e un uomo alla volta, rievoca il viaggio verso sud di Kathleen Scott che, ignara della sua sorte, spera di riabbracciare il marito.

    rosabellateatro.it

    accidentesgloriosos.org

    Abretti e Matera | Ritmo collettivo

    Ritmo collettivo è al tempo stesso performance e installazione, un’opera aperta e in continuo divenire. Parte con la raccolta, da parte di un gruppo multiculturale, di abiti usati che vengono tagliati in strisce per creare dei fili. La performance consiste nell’utilizzo di questo materiale per realizzare un tessuto con la tecnica del tricot. I ferri usati per il lavoro sono pali di legno di solito impiegati in agricoltura per delimitare i confini territoriali e che qui diventano invece lo strumento per ricostruire legami di solidarietà sociale. Il tessuto realizzato entra a far parte dell’installazione e l’invito ai suoi fruitori è quello di proseguire il lavoro a tricot per costruire insieme un “tessuto sociale”, che prescinde da barriere territoriali e socio-linguistiche.

    tizianaabretti.com

    barbaramatera.blogspot.com

    SEZIONE REGIONALE

    Motocontrario Ensemble | Identità mobili

    Una performance che si traduce nell’esplorazione, nell’interazione e nella creazione dinamica di un paesaggio sonoro, all’interno della Stazione di Pergine. La stazione è luogo di incontro di soggetti, identità, trasformazioni in atto. Qui diventa il centro di un’elaborazione creativa di elementi sonori, musicali e fonetici, in cui la realtà quotidiana si presta a svolgimenti intertestuali, stratificazioni, distorsioni, dispersioni. Tali elementi sono preregistrati e poi riprodotti, in una testura a più livelli, da un sistema informatico, che gestisce la distribuzione interattiva dei materiali rispetto allo spazio sonoro urbano della stazione e agli utenti che lo costituiscono, con incursioni musicali dei Motocontrario Ensemble.

    motocontrario.it

    Virginia Sartori | Ave Maria

    Le crisalidi umane, il tessuto che prende forma come vuota pelle, non vogliono essere altro che testimoni. Testimoni di quella parte della Storia che non viene raccontata nei libri: le donne, le famiglie, che all’oscuro delle grandi narrazioni attendono, ricordano, pregano e si affidano alla comunità. La memoria ufficiale non contempla i deboli, gli esclusi, gli anonimi che si sono limitati ad aspettare, senza perdere mai la speranza. Forti nella staticità di un’attesa. Forti nell’animo più che nelle braccia. Loro, che nessuno mai rievoca, cui nessuno ha mai dedicato un monumento. Loro, attraverso la performance, sono riportati in auge, risvegliati, fatti nascere, vivere e morire ancora una volta. Perché siano il segno e la misura di quanto l’animo umano sia in grado di sopportare.

    virgiaart.wixsite.com/virgia